C’è l’uomo dietro il racconto delle cose, dietro il consumo degli oggetti. Nel loro abbandono c’è il nostro abbandono e la nostra solitudine.

L'oggetto non aspetta nel limbo l'ordine che lo libererà e gli permetterà di incarnarsi in una visibile e loquace oggettività; non preesiste a se stesso, quasi fosse trattenuto da qualche ostacolo alle soglie della luce. Esiste nelle positive condizioni di un complesso ventaglio di rapporti.
[Mirco Gheller]